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Viaggio tra anima e ragione, psiche e universo, scienza e leggenda, Le distese interiori del cosmo" - l'ultimo libro che Joseph Campbell portò a compimento prima della sua morte - è una raccolta di saggi in cui storia, antropologia, analisi del mito, spiritualità e psicologia analitica convergono in una speculazione riccamente documentata e sempre attuale. Credenze, riti, miti, pratiche ed espressioni artistiche e letterarie di popoli, figure e culture riconducibili a epoche e aree geografiche profondamente distanti vengono qui analizzati e interpretati come espressione universale dell'immaginazione mitica - la facoltà, nella concezione dell'autore, mediante la quale la mente umana supera i propri limiti e i confini spaziali e mette la dimensione interiore in relazione diretta con l'infinità del cosmo. Seguendo un percorso mirato a coglierne analogie, divergenze, rimandi ed elementi di continuità, Campbell spazia con grandissima apertura da Nietzsche a Blake, dai testi indú alla civiltà greca classica, dai rituali navaho ai culti egizi, mostrando come in ciascuna cultura il mito sia sempre metafora creativa che nasce dal bisogno universale di spiegare la realtà e dimostrando, di conseguenza, che uno studio ragionato delle mitologie consente di superare le differenze e i contrasti tra concezioni e tradizioni lontane e di esplorare nuovi mondi.