Tab Article
Con la sua bellezza irregolare, la sua opacità emotiva e l'aura di indifferenza nei confronti della vita, la protagonista del nuovo libro di Bijan Zarmandili è ieratica e inquietante come una sfinge. Il marchio di Sima è il suo strabismo di Venere: un segno di distanza dalle cose e di deviazione dello sguardo che la rende ancor più impenetrabile, e sembra inscriverle il destino negli occhi. Nata da una ricca coppia di iraniani espatriati a Londra, Sima è vissuta in un ambiente agiato e anaffettivo, tra una madre depressa e un padre assorbito dai suoi affari in Borsa. A Roma, dove è arrivata per sfuggire alla famiglia, si è ricostruita un piccolo nido borghese con Stefano, facoltoso architetto incontrato all'università, e il figlio Dario. Ma Sima non è nata per l'idillio: e la "Straniera" - sempre distante, sempre altrove - a un certo punto cede al richiamo dei suoi demoni. Dario, ormai adolescente, diventa la sua ossessione, il suo desiderio proibito e, in una vertiginosa attrazione per il vuoto, la donna si avventura su una strada senza ritorno.