Tab Article
Protagonista di questo libro è una vecchia casa di famiglia a sud di Salerno, con la sua storia, i suoi abitanti, i riti, gli umori esplorati al ritmo del tempo che scorre, dalla grazia dell'infanzia agli scompigli della prima giovinezza. Una casa in cui si incrociano generazioni, classi sociali e stili di vita, e che nel bagliore dei ricordi rivela la certezza che un mondo che è stato felice lo resterà per sempre, continuando la sua vita carsica nelle vene: le filze di tabacco stese a seccare, i pranzi rumorosi nella luce accecante che penetra dalle imposte, l'"infinito domestico" delle notti di luna sull'aia, la follia che assedia la famiglia, la memoria ancora viva dello sbarco degli Alleati a Salerno. Padrone incontrastato della masseria e garante della continuità è il nonno, attorno al quale si muovono la zia Renata con le sue emicranie, le prozie pazze Clotilde ed Elvira, i genitori e le sorelle dell'autrice e una famiglia allargata fatta di braccianti, cameriere, gatti randagi e compagni di gioco scalzi. Ma il quadro si amplia e, di scorcio, Antonella Moscati racconta anche la storia di un territorio e del suo declino, parallelo a quello della casa e dei mondi che l'hanno popolata.