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Un contadino della remota provincia cinese del Henan lavora testardamente una terra avara, ora dopo ora, con la forza, la determinazione e la fatica dettate da una promessa fatta a se stesso: costruire una grande casa col tetto di tegole per i suoi figli. Yan Lianke ci racconta con parole scabre come le pietre di un campo da dissodare la storia di suo padre, della sua famiglia, della sua infanzia povera e delle aspirazioni alla fuga verso un futuro più aperto. Ma, soprattutto, ci racconta la nostalgia per un padre compreso troppo tardi, le cose non dette, le azioni mancate, insieme alla ricerca delle parole giuste che possano restituire, seppure in ritardo, il calore, la bellezza, la durezza della vita di una persona amata, che non deve e non può perdersi. Pervaso di grazia e di forza, il libro di Yan Lianke è un tributo alle radici, alla terra, alla lotta per la sopravvivenza, alla memoria e all'infanzia.