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Ingeborg Bachmann e Paul Celan, due fra le più grandi figure letterarie e poetiche del '900, si sono scritti per 19 anni tra amori e dissapori, amicizia e incomprensione, ancora amore e silenzio, disperazione, sempre alla ricerca delle parole che li facessero incontrare, mentre Celan affondava cupamente nel cieco dolore per quello che gli sembrava incomprensione dei critici, infedeltà degli amici, "hitleria, hitleria...", fino a buttarsi un giorno nella Senna. Negli ultimi anni, al loro intenso e straordinario carteggio, si uniscono le voci di Gisèle Lestrange, sposa di Celan, e Max Frisch, nuovo compagno di Ingeborg. Leggere questi carteggi vuol dire assistere impotenti, abbagliati, straziati di pietà reverente, alla vita senza pelle di quattro esseri acutamente autentici - quasi un po' vergognoso, il lettore, della sua impudicizia, come quando antiche tombe restituiscono esseri perduti per sempre, miracolosamente ritrovati.