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Che cosa fa a Venezia una giovane ereditiera bostoniana, diffidente nei confronti dell'amore e disillusa, snob e ironica quanto basta per guardare con odio e amore l'esotismo un po' selvaggio che la investe nel suo viaggio in Italia? Contro ogni intenzione, tra estasi e pentimenti, esaltazioni e angosce puritane, si innamora. Per di più, di un gondoliere, che diventa l'emblema del suo desiderio di libertà e, allo stesso tempo, di un'energia pura e sconosciuta, da cui prendere le distanze. Lavinia affida al suo diario il racconto di questo fulminante percorso di iniziazione finché, nascondendosi sotto il personaggio fittizio di Simonetta Perkins, confida per lettera a un'amica la sua passione. Un gioco di maschere e specchi in cui si è celato lo stesso autore per alludere all'inconfessabile amicizia amorosa che lo legò a un gondoliere veneziano. Hartley racconta il contrasto tra passioni e censure: una storia senza tempo.