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"... In questo secondo libro, l'anima del futuro scrittore scorrazza nel corpo di un adolescente afro-americano, senza padre, a volte violento, e con una madre che sbarca il lunario grazie alla previdenza sociale. Con Cioccolato o vaniglia, per quanto personali e straordinariamente unici siano i dettagli della sua vita, Stringer ha raggiunto l'universalità. E c'è riuscito, gli ho detto, scrivendo quello che i tedeschi chiamano un Bildungsroman. In Cioccolato o vaniglia, un ragazzo diventa uomo. Il modo in cui Lee Stringer lo racconta, basta da solo a rendere la storia appassionante. Però, lasciatevelo dire, il ragazzo e l'ambiente sono davvero speciali". Kurt Vonnegut