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Un incontro, un ricordo, un'avventura. La narratrice incontra un'amica che non vede da vent'anni, Annalisa. "Da ragazza era stata uno splendore. Uno splendido ragazzo, direi". L'incontro è in un caffè di Roma, ma il caffè si protrae in merenda, e poi in cena e la serata continua, mentre le parole ricostruiscono una vita e una seduzione ambigua e sottile, un po' come Otello conquistava Desdemona: col racconto delle sue avventure. Annalisa racconta le sue avventure amorose, le sue conquiste, crudeli, accanite, appassionate. In particolare una conquista, femminile, che Annalisa conduce fino al suo esaurimento, fino al momento in cui, come il don Giovanni di Kierkegaard, "non ha più niente da insegnarle".