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Il volume Nicolas Party L'Heure Mauve si presenta come il contenitore di un ampio poema visivo nel quale Party gioca il suo ruolo su più fronti: talvolta veste i panni dell'artista, talaltra dello scenografo, del conservatore, dello scultore. Il suo lavoro prende spunto dall'opera L'Heure Mauve realizzata nel 1921 dal pittore canadese Ozlas Leduc, che dà - tra l'altro - il titolo alla mostra, e si concentra sulle diverse concezioni del rapporto tra l'uomo e la natura testimoniate nel lungo corso della storia dell'arte. Ne emerge un ambiente naturale in continua metamorfosi: è luogo di pericoli e catastrofi, territorio da conquistare, spazio disseminato di rovine dell'antico oppure di silenzi qualora le tracce umane siano assenti. La natura diviene poi il teatro dell'Antropocene dove il legame con l'essere umano è divenuto insolubile e dove il passare del tempo e la finitezza danno spazio a sentimenti di melanconia. L'artista interroga l'immagine del mondo, e lo fa dialogando concretamente con gli spazi e le opere della collezione del Montreal Museum of Fine Arts, e il volume riflette questo suo percorso personale attraverso un'originale impostazione grafica e una confezione preziosa quanto il contenuto.