Tab Article
«Diario mitico» è la storia di un viaggio visivo a contatto con la scultura classica del Museo Archeologico di Napoli. È un confronto fisico con i corpi marmorei del Mito. Attraverso il bianconero Luigi Spina scompone le membra delle sculture, ne enfatizza le forme, l'erotismo celato, le umanizza per restituire un dialogo con l'osservatore. Una scultura è il segno di una bellezza eterna, immutabile. L'unica testimonianza, vera, di tante vite che si sono consumate ed estinte lasciando una traccia profonda nella storia di tante altre esistenze. Un seme del Classico per le generazioni future. Per Spina, nel procedere quotidiano con la propria visione della scultura, una statua di Afrodite è non solo l'idea, stereotipata, del Mito. In essa si raccolgono le ansie, i sogni, le speranze, le gioie di tutte quelle persone che l'hanno guardata, sognata, studiata. In qualche modo il segno profondo della scultura classica è nelle nostre vene, nel nostro respiro. Il progetto si sviluppa come un diario che idealmente è diviso in 15 giorni. Ma è solo un dato effimero, una convenzione. Tutta la ricerca si è svolta attraverso giorni, mesi, anni. A contatto di quello spazio circoscritto, fatto di tante vite e storie, che è un Museo. Spina, con «Diario mitico», si pone l'obiettivo di far interagire la Scultura Classica con il desiderio dello spettatore di essere esso stesso parte di questo mondo antico che condiziona, da sempre, il nostro stile di vita, la Cultura e la Società, dimostrando di essere contemporaneo ad ogni epoca.