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Ombretta Iardino ha scelto un gruppo di opere figurative di età umanistica e rinascimentale e ne ha formato una raccolta di immagini pittoriche la cui unità tematica è data dalla rappresentazione artistica di luoghi di studio, nei quali si svolge la scena del lavoro intellettuale di uomini dotti e illustri, quasi tutti Santi, colti nell'atto di studiare. L'intento dell'autrice è stato quello di rimuovere dal quadro pittorico gli elementi di arredo fisso e mobile e le unità ambientali di questi luoghi di studio e di attraversarne l'iconicità, per studiare l'idea di architettura che ogni artista ha sotteso a tali immagini pittoriche. Per svolgere questo lavoro, l'autrice ha scelto di operare in due modi: con lo scrivere e con lo schizzare. La scrittura di Iardino si intrattiene con gli oggetti, individuati uno ad uno nelle immagini pittoriche, e di essi svolge una articolata descrizione e una puntuale classificazione, sostenute da un registro critico che sposta i significati e la visività del segno degli oggetti pittorici su una dimensione disciplinare che è quella dell'analisi architettonica.