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Sulla scorta di fonti d'archivio in gran parte inedite, l'autore ricostruisce la storia del palazzo, le vicende costruttive, gli interventi decorativi e i tempi di esecuzione, illustrando quanto ancora si conserva dell'originaria veste settecentesca o di primo Ottocento di numerosi suoi interni, e la scala novecentesca, e sottraendo all'anonimato la folta schiera di artisti e artigiani e i non pochi architetti, anche di calibro, che vi furono impegnati, e i cui nomi finora non si erano mai associati a questo palazzo. Si ribadisce con nuove argomentazioni la paternità a Niccolò Carletti della dimora gentilizia, testimonianza fra le più cospicue del patrimonio architettonico e storico-artistico napoletano, dovuta all'iniziativa di principi illuminati dei quali per la prima volta si pubblicano i ritratti, di Vincenzo Pastor e di Franz Xaver Winterhalter, fra altro.