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Ci sono significati del giudizio kantiano in ambito morale inespressi eppure ricavabili dai testi del filosofo di Königsberg. La determinazione dell'azione da porsi è il risultato di un processo della ragione pratica, nella quale un ruolo decisivo ha la capacità di giudicare, come capacità di riflessione sul molteplice empirico pratico e di stabilire massime suscettibili di valere come leggi. Più che considerare il determinante e il riflettente quali aspetti del giudizio, o punti di vista sull'azione da farsi o compiuta, si tratta di considerarli momenti di un unico processo giudicativo per giungere alla deliberazione. Ricostruendo la variegata morfologia del giudizio attraverso un'ermeneutica dei testi di Kant, questo volume propone un'esposizione del dinamismo trascendentale della formazione del giudizio morale che è un processo riflessivo e insieme di determinazione; quel momento fondamentale e indispensabile dell'esperienza morale, identificabile con il "ben giudicare".