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Il racconto di una vita - quella di Ettore Roesler Franz e della sua arte pittorica - narrato dal suo discendente Francesco Roesler Franz. Il merito di questa biografia romanzata è quello di aver resistito alla sirena della celebrazione domestica e di averci invece restituito un artista in tutta la sua complessità, con una narrazione vivace, capace di farci rivivere lo spirito di un'epoca senza compiacimenti familiari e senza indulgenze. Francesco Roesler Franz ci descrive un Ettore reale, non un eroe a tutto tondo; un uomo con le sue timidezze che rinuncia a costruirsi una famiglia per ubbidire alla libertà della sua vocazione d'artista; un ambiente tra Roma e Tivoli dove si aggiravano personaggi che hanno fatto la cultura di quel periodo, da Goethe a Liszt, passando per Wagner e Gregorovius. Perciò questa biografia è anche una tela che va oltre la vita dell'artista, va oltre il racconto dei 120 quadri della sua "Roma sparita" e tratteggia invece una esistenza collocata in uno scenario di fondo: gli eventi storici, gli intellettuali del tempo, le amicizie e anche le incertezze di una intera generazione che stava facendo i conti con la gestione politica dell'Italia postunitaria.