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In questo volume Ralph Waldo Emerson (1803-1882) scolpisce i ritratti dei "suoi" eroi preferiti: Platone, il compagno unico della sua adolescenza, Swedenborg, che lo aveva entusiasmato per tanto tempo, Napoleone, il colosso della sua giovinezza, Goethe, il compagno di pensiero quando raggiungeva la serenità olimpica, Shakespeare, il gigante della poesia inglese. In questi ritratti però, Emerson cerca sempre sé stesso e tenta continuamente di dipingersi. La sua sete d'unità si riflette nell'entusiasmo con cui parla di Platone e Swedenborg, i suoi dubbi sono ravvisabili nel ritratto di Montaigne, la sua filosofia è evidente nella critica che fa di Swedenborg ed infine il suo puritanesimo viene a galla quando si occupa della vita e del pensiero di Goethe.