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La realizzazione della felicità non consiste nel compiere viaggi, nel fare il turista per caso ovvero nell'essere un turista di professione; la felicità non è data dal fitness, dal seguire la moda, dall'accumulare risparmi sul conto corrente. La poetessa ci dice a chiare lettere che la felicità consiste in un solo colpo di fortuna senza pari, che non ammette possibilità di paragone con nient'altro: sentirsi appagati nell'amore che si dà e si riceve dal proprio partner. L'aspetto più importante di questo amore è che la donna non è necessario che sia Cenerentola e all'uomo non si richiede di essere il principe ereditario di un regno fatato, con buona pace di Charles Perrault e della sua celeberrima favola. Angela Donna colloca la felicità non all'interno dei sogni, ma nell'amore quotidiano.