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"Tutti e nessuno", verrebbe da rispondere al quesito posto dal titolo dell'ultimo libro di Carlo Di Lieto, "Chi ha paura della psicoanalisi?". Tutti, perché è ancora oggi invalso il timore che un profondo scandaglio del proprio inconscio, come promette di fare la tecnica analitica, svelando le scaturigini bio-psichiche della scrittura, violi le segrete motivazioni della creatività; nessuno, perché oltre che a essere stata personalmente sperimentata senza danni da molti, in questo libro sono le opere e non gli scrittori a fornire più o meno corroboranti prove di validità del metodo che indaga "il lato oscuro della mente" (come suona il sottotitolo del lavoro di Di Lieto): metodo che conta più d'un secolo da quando è nato dalle fondanti prospezioni della mente di Freud.