Tab Article
Attraverso l'attenta lettura di documenti inediti e senza alcuna licenza agiografica, l'autrice ricostruisce la vita e l'opera del canonico prevosto Ignazio Filippo Carrocio dei conti di Villarfocchiardo, eminente membro del clero torinese vissuto tra Sei e Settecento. La sua azione pastorale percorre gli anni turbolenti del governo di Vittorio Amedeo II che lo chiama al delicato compito di confessore della duchessa Anna d'Orléans. La sua fama di rettitudine morale raggiunge Roma: il papa Innocenzo XI lo impone alla guida della diocesi di San Michele della Chiusa come vicario del principe Eugenio di Savoia Soissons. Per ben due volte viene eletto a reggere la diocesi torinese nei lunghi periodi di vacanza arcivescovile. L'opera più meritevole che Carrocio realizza è la costruzione dell'"Ospedale Maggiore di San Giovanni Battista e della Città di Torino" (il San Giovanni Vecchio), in cui profonde, fino alla morte, oltre al personale patrimonio, l'intensa azione quotidiana per superare le ristrettezze economiche dell'Istituzione durante anni di guerre devastanti. L'ospedale, ancor oggi, è testimonianza dell'immensa carità esercitata verso i più bisognosi che gli valse, dai suoi contemporanei, l'appellativo de "il Santo".