Tab Article
La vicenda intellettuale di Paolo Rulfi (1731ca.-1811) si inserisce in un'epoca di profonde trasformazioni convergenti verso la dissoluzione del sistema di ancien régime sotto l'impulso dell'Illuminismo e dei moti rivoluzionari di fine secolo. Addottoratosi in teologia all'Università di Torino, è per quarant'anni cattedratico di Istituzioni teologiche presso le strutture formative ecclesiastiche e civili di Novara, con una peculiare attenzione per la teologia morale. Dall'analisi dell'ampio lascito manoscritto inedito e delle pubblicazioni a stampa si rivela acuto interprete dei principali dibattiti che attraversano il cattolicesimo del Settecento. Influenzato dalla teologia francese del secondo Seicento, sensibile ai complessi sviluppi del giansenismo, Rulfi si inserisce in una linea di pensiero, ben attestata nel panorama italiano, critica nei confronti del probabilismo, ascritto ai teologi della Compagnia di Gesù e ad Alfonso Maria de Liguori. Il rigore morale percepibile nelle sue pagine si radica su un sapere di tradizione, rappresentato soprattutto dall'autorità di Agostino e Tommaso d'Aquino, indiscussi punti di riferimento per una scienza dei costumi che aneli a riverberare la luce della veritas aeterna, più che ad affidarsi alle capacità raziocinanti del soggetto.