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L'Incarnazione è un mistero che ci riempie di stupore, di gioia: «Il Verbo di Dio si è fatto uomo» (Giovanni 1,14) e ci insegna l'impegno a «farci uomini». È un mistero che dovrebbe cambiare la nostra vita, le nostre attese, il nostro modo di pensare Dio. Celebriamo il Natale con questa serietà? Ce lo chiediamo davanti al Signore, con il desiderio di un cuore nuovo per accogliere il suo messaggio e per viverlo. Il viaggio è impegnativo. Molto più di quello dei pastori. Ad essi è bastato percorrere un breve tratto di strada sia pure disagiata. A noi è chiesto di superare le difficoltà di una cultura, di un contesto che, pur continuando a chiamarsi cristiano, riesce, senza traumi, a svuotare la nostra coscienza e a farci dimenticare il senso vero dell'evento che vogliamo ricordare.