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Allievo di Antonio Canova, alla cui morte sarà incaricato di dirigerne lo studio per un decennio, vive personalmente il passaggio dalla cultura neoclassica a quella purista, divenendo riferimento per molti scultori bolognesi della generazione successiva. La sua produzione fu rivolta a committenti italiani e ancor più al mercato internazionale, spaziando dalla Russia alla Francia, dall'Inghilterra al Sud America. A Bologna esegue alcuni monumenti per il cimitero della Certosa, la tomba dei principi Baciocchi-Bonaparte in San Petronio, le sculture divise tra varie raccolte pubbliche municipali.