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Fantasy cittadino, che ci lascia entrare nelle ossa e nel sangue l'emozione, la paura, lo sconcerto che le protagoniste provano di volta in volta; ci fa abbracciare il loro gergo "attuale" e scanzonato e ci induce a pensare che spesso gli scrittori inseguono lontano e in modo limitatamente esterofilo quello che invece in fondo vive e palpita sotto i suoi stessi occhi. Basta solo provarci a sfogliarle le pagine delle nostre città, a rileggerle in chiave storico-fantastica, a tradurne le manifestazioni etnologiche in fiaba, a salvarle dalle abusate ragioni di inquinamento, violenza, emarginazione... solo con il tocco sapiente della mano che, ascoltando l'impulso artistico puro, digita parole che suonano e significano. Piano piano Dario Malini ci porta per mano assieme alle tre ragazze che si trovano, quasi per gioco, sulle tracce delle ultime streghe di Milano, quelle che, lungi dall'essere sinonimo di paura o di crudeltà, sono invece la strada per tornare alla poesia, come si scoprirà alla fine del racconto. E ci lascia entrare nelle ossa e nel sangue l'emozione.