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Italo Roversi frequenta il liceo, dove l'insegnamento riflette le istanze del momento storico e i professori lavorano come potente fucina di idee, sospingendo i giovani a non esser solo spettatori degli eventi, mentre vanno affermandosi gli ideali interventisti che infiammano l'Italia e diffondono con vigore la necessità di partecipare al conflitto. Parte volontario per la guerra nell'aprile del 1917,spinto come migliaia di giovani da un ardore e da un amor patrio che oggi risultano difficili da comprendere ma che, appena un secolo fa, accomunavano gran parte degli Italiani. La sua storia, che offre trasversalmente anche un piccolo spaccato di vita bolognese, è ricostruita in un tessuto narrativo tratto da appunti e lettere, dove i segni di un'inquietudine profonda si alternano a entusiasmi e slanci ingenui e prorompenti pulsioni eroiche. La 'normalità' del gesto di Italo, ragazzo del '99, il suo non potersi esimere dal seguire ciò che gli sembra il suo destino di elezione, il fiero sostegno dei genitori e della famiglia, offrono certamente uno scenario inconsueto, e soprattutto a un giovane lettore contemporaneo, cui questo libro è idealmente dedicato.