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Diversamente da quanto in generale è scritto e storicizzato nei libri di storia dell'arte, il Futurismo esordì a Bologna. L'autrice (storica d'arte) mette subito le cose in chiaro e illustra la sua tesi riportando ciò che successe proprio a Bologna dalla pubblicazione sulla "Gazzetta dell'Emilia" del Manifesto futurista (5 febbraio 1909) alla prima mostra, inaugurata dallo stesso Marinetti e unica-innovativa nel suo genere, del movimento avvenuta a marzo nei sotterranei dell'Hotel Baglioni.