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Un'icona degli anni Settanta. Un talento del parquet, che in due occasioni arrivò a un passo dal vestire la canotta dei mitici Lakers. Il campione che, insieme al "Barone" Schull, infiammò Bologna, conqusitando i tifosi e gettando le basi di quella che sarebbe diventata la "Città dei Canestri". È stato tutto questo, John Leslie Fultz. Un ragazzo cresciuto al college e arrivato giovane in Italia, portandosi dietro i nuovi ideali che facevano presa sulle menti della nuova generazione: la cultura hippie, l'amore libero, la pace universale. Un ciclone in campo, un giovane uomo con le sue domande e le sue contraddizioni fuori dal parquet. Esemplare in palestra ma anche pronto ad avventurarsi in un mondo lontano, e spesso antitetico, a quello del basket. Quasi quaramt'anni dopo, John ci racconta quella sua vita fuori dagli schemi con sincerità, mettendo a nudo la sua anima. È la storia di un uomo che ha dato uno scossone alla pallacanestro italiana negli anni Settanta. Con il suo sguardo fiero e le sue debolezze. Soprattutto con la sua onestà, che ancora oggi lo accompagna sulle strade della vita.