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Mai nulla è lasciato al caso in un romanzo di Pierre Magnan, mai la sua penna si dimentica di ricreare a tutto tondo l'ambientazione, i profumi delle stagioni e i sapori dei loro frutti, i profili della gente comune e dei protagonisti che animano con le loro voci le strade delle piccole cittadine della Provenza, la vera protagonista dei romanzi dello scrittore francese. "Venga Jeanne! Sbrighiamoci! Si perderà tutto" sussurra l'omicida all'infermiera della bella e invalida signorina Rogeraine Gobert, prima di gettarla nel vuoto dalla torre del castello della piccola cittadina di Sister. Non era la giovane e ingenua Jeanne il vero obbiettivo dell'assassino, ma Rogeraine, farle sentire il peso della sua invalidità e la sua impotenza, risvegliare in lei colpe mai espiate di un terribile crimine commesso in gioventù. Chi mai potrebbe essere il criminale che si accanisce contro la signorina Gobert? Tutta Sisteron si interroga e, forse, sa; ma tiene gelosamente per se i misteri che coinvolgono la bella invalida e che risalgono ai tempi della guerra e della lotta partigiana. Solo i vicoli oscuri della rocca sembrano rispondere alle domande e agli interrogativi che il commissario Laviolette si pone, solo i bastioni medioevali gli forniscono l'indizio più prezioso: uno sgualcito bigliettino da visita che porta impresso con inchiostro viola il nome di Gilberte Valaury.