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"Non era donna che pensasse a filare la lana e ad occuparsi della casa, né si accontentava di prevalere su un uomo comune, ma voleva governare un governante e comandare un comandante": così Plutarco descriveva Fulvia, che nella sua vita fu oggetto di grandi odi e grandi amori. Questo romanzo racconta la storia vera di un personaggio straordinario vissuto all'epoca di Cesare, che ribaltò tutti gli schemi imposti alla condizione femminile: era una donna di potere che sapeva come esercitare il potere. Era dotata di intelligenza, determinazione, ambizione: tutte doti che i romani ammiravano negli uomini. Ebbe grandi nemici, che le insegnarono l'arte della vendetta. Ma era anche una donna arricchita da un fascino capace di legare a sé alcuni dei personaggi più importanti del suo tempo. Come perfino un altro storico, Velleio Patercolo, ammise inconsciamente nel denigrarla: "Non aveva nulla di femminile, eccetto il corpo".