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"Bisogna saper cogliere il momento"... Da questo motto che si dipana l'intera vicenda di Dante, Marisa e Matteo. Infatti Dante, un senzatetto deluso e in fuga dalla sua vita passata, impedisce a Marisa, sgomenta per l'allontanamento forzato del figlio Matteo, di nove anni, di gettarsi nel Po. Entrambi alla deriva, in una città fiera come Torino, rimangono per un po' in silenzio seduti l'uno accanto all'altra, imbarazzati e anestetizzati dalle loro solitudini e angosce. Quando poi Marisa racconta di sé e difende il suo amore per il figlio, il rapporto tra i due si fa ancor più solidale, tanto che Matteo rappresenterà la speranza, il rinnovato attaccamento alla vita e quell'entusiasmo capace di rinsaldare ogni equilibrio emotivo perduto. Attorno a queste esistenze ruotano personaggi dai colori accesi che restituiscono un'immediata atmosfera d'intimità.