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I vari tasselli che definiscono il nuovo modello istituzionale del sistema scolastico italiano (modello tuttora in evoluzione) hanno dunque come artefici l'intelligenthia espressa dai vari paesi dell'UE e che in gruppi di lavoro, ricerca, studio, analisi, proposta (costituiti "al plurale", sul piano culturale, politico, sociale, economico) ha elaborato, ascoltando ed ascoltandosi, le linee prospettiche che, celebrati i "Processi", hanno affidato ai parlamenti nazionali le determinazioni politico-realizzative. Pur curvando il discorso alla dimensione storica della questione in esame, non s'intende trattare analiticamente di questa o quell'altra prospettiva teorico-pratica. Individuare, però, le coordinate condivise, propedeutiche al riconoscimento dell'autonomia scolastica, questo si che è doveroso e imprescindibile, dal momento che senza riferimenti culturali comuni è impossibile sostenere le sfide della società delle conoscenze e delle competenze, che esigono, tra gli altri impegni, il potenziamento del sistema scolastico, attualizzandone la mission e migliorandone i processi orientativi, valutativi, certificativi, ai fini, appunto, della qualità dei servizi da assicurare alla persona-utenteallievo.