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"La storia dei sequestri di persona attraversa la storia dell'uomo. Non è nuova, ma cambia. In qualche modo si evolve. E l'interesse di questo volume è proprio questo: per la prima volta ci viene offerto un quadro dettagliato di un fenomeno che colpisce l'opinione pubblica" osserva Daniele Moro nella prefazione. Ed è vero. Il sequestro si ripresenta nel corso dei millenni in forme e per scopi diversi: mezzo di arricchimento generazionale nell'antichità; strumento di garanzia per il rispetto di un accordo; risorsa diplomatica quando l'ostaggio è un prigioniero di guerra; strumento della lotta politica per i gruppi terroristici; azione legata a deviazioni mentali o sessuali di psicopatici o serial killer; semplice atto criminale volto a ottenere un tornaconto economico per la criminalità organizzata, come nel caso della 'Ndrangheta calabrese e dell'Anonima Sarda. Ed è in particolare la pratica dei sequestri in Sardegna che in questo volume viene approfondita tramite l'analisi dei casi, la trattazione degli strumenti giuridici messi in atto dallo Stato per contrastare il fenomeno e, infine, la testimonianza della cronista che personalmente ha seguito il rapimento di Titti Pinna.