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Giuliano, prima di essere un imperatore, fu un filosofo e, soprattutto, un uomo. Un uomo e uno scrittore vissuto alla fine dell'impero romano, che nel Medioevo viene trasformato in un mostro infernale; un filosofo tollerante che, dagli autori di tutta Europa, viene additato come un feroce persecutore di cristiani; un imperatore che ha cercato di riformare un paganesimo di stampo neoplatonico e di opporsi alla Chiesa e, proprio per questo, è passato alla storia con un solo epiteto dispregiativo: l'Apostata. Gli autori si sono occupati per secoli di lui, ma quanto c'è del vero Giuliano? Molti episodi furono inventati dagli storici tardo antichi, per poi ingigantirsi in quelli medievali. Giuliano diventa una sorta di Faust ante litteram, che stringe un patto col diavolo per giungere al regno e, una volta al comando, cerca di contrastare l'avanzata del cristianesimo: un crudele tiranno che massacra cristiani innocenti. Una figura storica reale, che tentò di preservare la tradizione religiosa romana, diviene nel Medioevo europeo l'Anticristo.