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Nel 1839, terminata la ristrutturazione del palazzo sul corso che la famiglia Bruschetti possedeva a Camerino, il conte Saverio, prossimo al matrimonio, conferisce al pittore romagnolo Angelo Trevisani l'incarico di decorare le stanze del suo appartamento al primo piano. Indagati all'interno della storia della famiglia, ricostruita sulla base di una fortunata ricerca archivistica, i ferventi ideali patriottici che lo animano si riflettono nella scelta dei soggetti commissionati: mentre per gli ambienti familiari Saverio seleziona episodi tratti dalla mitologia greca e dall'Antico Testamento, nelle due stanze "pubbliche", destinate a ricevere gli ospiti, le immagini narrano eventi che appartengono alla storia antica e rinascimentale. Erede del pensiero democratico e liberale del padre, Cesare Bruschetti, valente architetto, oltre che deputato, nel 1878 realizza il progetto per un ipotetico monumento alla memoria di re Vittorio Emanuele II, dove classicismo e celebrazione delle glorie patrie si fondono nuovamente in un armonico insieme.