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In questo nuovo lavoro, che prende le mosse dal saggio "Le stragi nazifasciste nelle Marche, uscito nel 2009 su "Storia e problemi contemporanei", Giacomini pone al centro della ricerca il più grave di questi episodi: l'eccidio avvenuto nella notte tra il 4 e il 5 maggio 1944 sul Monte S. Angelo di Arcevia. Una strage di straordinaria efferatezza, caratterizzata da punti oscuri, da memorie discordi e, soprattutto, da molte vittime alle quali non si è ancora potuto dare un nome. Alle vicende ricostruite con un'ampia documentazione inedita, il libro si accosta attraverso lo sguardo di un singolare personaggio femminile, la postina di Cabernardi, salita sul monte pochi giorni prima della strage, spinta da un sentimento da cui sarebbe potuta sbocciare forse una storia d'amore.