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Antonia Pozzi è una delle voci femminili più intense della letteratura italiana del Novecento. Tutti i suoi scritti vennero pubblicati postumi, e soltanto negli ultimi anni le sue limpide e stregate poesie hanno avuto la loro vittoria sul tempo, come già aveva profetizzato Eugenio Montale. In questa edizione critica, la prima che attinge direttamente alla stesura originale del manoscritto e del dattiloscritto, viene ripubblicata la sua tesi di laurea, uscita anch'essa postuma nel 1940 con una premessa del relatore Antonio Banfi; la dissertazione verte sulla formazione letteraria di Gustave Flaubert, scrittore da lei amatissimo. Negli anni in cui la studentessa Antonia Pozzi si accostò ai primi lavori, mai pubblicati in vita, dello scrittore normanno, nessuno studioso, specialmente in ambito italiano, vi aveva prestato attenzione. Con la sensibilità che solo un'anima destinata all'Arte, che tuttavia ancora non sapeva "d'esser poeta", poteva avere, Antonia Pozzi segue "passo per passo" il maestro di Rouen dai suoi primi tentativi di scrittura fino alla composizione di Madame Bovary, delineando con sorprendente acume critico "il cammino ascendente di questo spirito religioso dell'Arte".