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C'è un momento o un punto nel delta in cui il fiume non è più fiume e non è ancora mare. Libero da ogni definizione, da ogni dovere, potrebbe essere cielo, montagna, gabbiano, uomo. È il niente e il tutto, com'era prima dell'inizio. La pagina bianca del libro appena finito o non ancora incominciato. Forse questa è l'unica realtà: l'evanescenza, la possibilità infinita. Tutto il resto è soltanto sogno. Il fiume è metafora della vita che scorre, che alla fine si rigenera proprio mediante la morte. Dalle sorgenti sul Monviso, passando per il Polesine, fino alla foce, l'autore racconta le storie, le leggende, le emozioni della gens padana, usando il fiume come 'file rouge', alternando storie di oggi a leggende di ieri.