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L'opera ha l'obiettivo di studiare l'urbanistica e l'architettura di Alba, i suoi sviluppi, come si è modificato l'assetto e l'organizzazione del territorio, quali sono i significati di un mutamento che ha accompagnato la città dal secondo dopoguerra ai giorni nostri. Da "paese di mercato" a "capitale delle Langhe" fino agli sviluppi industriali della Ferrero e della Miroglio; nonché le moltissime piccole attività che ne costituiscono il substrato economico e sociale. La nuova periferia, quella alle porte della città, assume valore come sede delle maggiori attività produttive e industriali. Ovviamente anche l'organizzazione dello spazio urbano subisce profondi mutamenti attraverso la pianificazione. Vengono affrontati il Piano Morini (1960), lo sviluppo territoriale previsto dalla Variante Organica (1978), la pianificazione paesaggistica dei primi anni Ottanta fino alla Variante Generale (1994) e alle intenzioni riassunte nella Delibera programmatica al nuovo piano regolatore affidato allo Studio Benevolo (2004).