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La "crisi che non finisce" dimostra che la politica economica attuale ha fallito perché i governi hanno delegato il compito di uscirne alla sola politica monetaria. Questa da sola è inadeguata e porta con sé gravi rischi collaterali come la formazione di bolle finanziarie e guerre valutarie che non favoriscono la ripresa. Obiettivi di una politica economica radicalmente diversa devono essere il sostegno ai consumi, con politiche fiscali a vantaggio delle classi sociali meno abbienti e del lavoro in generale, e il rilancio degli investimenti pubblici, e della politica industriale, per una crescita "sostenibile inclusiva e intelligente". Solo una strategia partecipativa può permettere al sindacato di affrontare un contesto economico segnato da scarsa crescita, bassa occupazione e iniqua distribuzione del reddito. Per la Cisl si tratta di dar vita a prassi contrattuali all'altezza dei tempi nuovi e di attuare una strategia che non subisca ma anticipi i cambiamenti. Il libro accoglie anche i contributi, sollecitati dall'analisi dell'autore, di tre dirigenti sindacali (Marco Bentivogli, Pierangelo Raineri, Giulio Romani) che, partendo da punti di osservazione diversi e dalle specificità dei settori di provenienza, hanno proposto le loro riflessioni sulla fase in corso. Prefazione di Annamaria Furlan.