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I testi raccolti legano il tema del Natale a quello della solidarietà fra i lavoratori e della giustizia sociale e danno un'idea autentica del messaggio e dell'esempio di don Primo. Più attuale che mai è il suo appello a ridare dignità e onore alla milizia pubblica, politica, sindacale, associativa. Amare l'uomo in carne ed ossa, con le sue speranze e le sue attese, seguirlo perché diventi adulto e padrone di sé è la via per arrivarci. "Uomini non ci si improvvisa, e nella lotta politica italiana ciò che più dolorosamente sorprende è appunto la mancanza dell'uomo; non dell'uomo grande, di cui non vogliamo neanche sentir parlare, ma dell'uomo reale, col suo modesto, insostituibile corredo di qualità morali". L'uomo di ogni giorno, di cui egli aveva cura come parroco, come pastore che non distingueva fra le pecore del suo gregge ma tutte cercava e assisteva con lo stesso slancio. Don Primo era per una riforma morale, prima ancora che sociale e politica, radicale ed esigente, dove cittadini e lavoratori avessero pieno riconoscimento del loro valore e potessero partecipare con pienezza alla costruzione di una società migliore. Precursore e animatore di idee, ci fa comprendere come nella vita sociale senza spirito di comunità, senza responsabilità e attenzione all'altro, senza intesa fra le persone non si fa molto cammino. Prefazione di Raffaele Bonanni. Introduzione di Bruno Bignami.