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Il riferimento alla nota opera di Pirandello prende spunto dalla molteplicità degli attori che occupano la scena italiana odierna azzuffandosi senza riuscire a concertare un canovaccio in grado di dare senso al "gioco delle parti". Questi personaggi non sono quelli della poetica pirandelliana, ma i molteplici soggetti, pubblici e privati che in nome di una rappresentanza di interessi generali o di parte, cercano di ritagliarsi un ruolo in una società in movimento. Il "gioco delle parti" va costruito gradualmente ricomponendo le esistenti differenziazioni in un disegno unitario, il saggio si muove in tale prospettiva. Partendo dai problemi posti all'apertura dei mercati individua le rigidità che ostacolano i processi di modernizzazione nel comparto pubblico e privato e valuta in che termini il conservatorismo delle istituzioni (governi, sindacati, imprese) sia causa ed effetto di un modello di regolazione che non riesce ad aprirsi alle nuove flessibilità. Elite politiche e parti sociali sono chiamate a riposizionare le proprie rappresentanze non meno delle singole imprese che devono riposizionare i loro prodotti nel nuovo mercato globale. Vengono individuati, seppur limitati, gli spazi entro cui ricomporre le diversità degli interessi lungo un asse di obiettivi condivisi con cui gestire i costi/benefici di un credibile processo di crescita.