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Salerno perse il Seggio di S.Matteo di Montefusco, parte del Principato chiamata Ultra, nel 1500. In origine, buona parte della provincia di Avellino era unita a quella di Salerno fino al fiume Calore, come testimoniano le pergamene di Cava, avendo il suo ultimo polo salernitano in Montefusco. C'è da dire che i primi atti notarili consultabili, quelli ancora conservati nell'Archivio di Stato di Avellino e in quello di Salerno, provengono da rogiti di notai ignoti che appaiono di stanza fra Sanseverino e Montefusco. Uno di questi notai è Ambrogium de Vivo di Santo Severino nell'anno 1506, questi, insieme ad altri, rappresentano il fulcro degli atti notarili consultati e trascritti per la prima volta, da cui i sunti e le citazioni che fanno di questo libro un testo unico nel suo genere su fatti di uomini, chiese, beni e testimonianze di 500 anni fa.