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"Dopo qualche giorno di opportuna euforia, sono rientrato nella normalità. Sono finiti gli impegni formali legati allo stato di quiescenza e sono diventato uno dei tanti pensionati. Ho quasi sempre mal sopportato l'ozio e l'impatto forzato e mi ritrovo in questa giornata, uggiosa e particolarmente vuota, a fare un qualche bilancio. Non so da che parte iniziare e non riesco a concentrarmi. Decido allora di vestirmi e fare una passeggiata. Apro l'armadio e fra i tanti abiti scelgo uno che ho usato solo in maniera sporadica. L'ho ritenuto sempre un po' snob e legato per di più a momenti della vita dove bisognava apparire piuttosto che essere. Sono pur sempre un professionista esclamo, e poi non ritengo giusto appiattirmi e cadere nella vacuità della vita. È nato così questo mio nuovo scritto, che non è proprio un libro, quanto un diario. È quel diario che ogni uomo, prima di andare in pensione, dovrebbe immaginare di scrivere..."