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Re Manfredi, a marzo del 1247, si prese il lusso di nominare Gualtieri d'Ocra arcivescovo di Capua a procuratore imperiale per trattare il matrimonio con Beatrice. Nonostante la giovane età e la discreta figliolanza, Beatrice di Savoia avrebbe partorito un erede anche per la casa siciliana, donando ai fratellastri di Saluzzo la possibilità di godere dello splendore di Costanza II, che per la bellezza dei suoi occhi lasciò a bocca aperta lo stesso Stupor mundi. Manfredi ebbe da Beatrice una figlia tutta sua che riempì di gioia tutta la città di Catania quando nacque l'erede di Sicilia. La sposa sabauda partorì Costanza Costanza nel 1249, allattata a corte dalla giovane regina figlia di Amedeo di Savoia, di cui già godeva, per eredità dotale, di alcuni feudi. Ma ebbe anche una dama per nutrice, chiamata Bella d'Amico, fresca sposa di Laùria, suffeudatario calabrese, anch'ella puerpera, essendo madre del piccolo Ruggiero di Laùria, suo fratello di latte e poi di vita. Bella fece da nutrice e da dama di compagnia, restando per sempre donna di camera della principessa, come una seconda madre.