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"Grazie a te di niente", di Antonio Sasso, è un'opera scritta di getto dallo stile ruvido ma funzionale, che nasce dalla necessità di diffondere un messaggio con vorticosa forza. Questo metodo concede al lettore la possibilità di aprire una finestra nelle nostre menti. È il punto di vista di chi ha vissuto con sacrifico e passione la propria vita e ora ha la possibilità di creare in noi una profonda riflessione. È un libro dalle molteplici complessità che si sofferma sulla dialettica tra generazioni; dialettica che non deve solo essere scontro, ma opportunità di crescita. È il mezzo con cui le divergenze generazionali possono assottigliarsi, e le storie dei personaggi, in questo senso, ci permettono di empatizzare con un vissuto non nostro, ma impossibile da ignorare. Altro tema centrale è la scoperta del proprio io alle porte della senilità: l'analisi tra alti e bassi di un età che non deve essere vista come vuota, priva di emozioni, ma traboccante di sentimenti e nuove esperienze. È l'era in cui ci si sente liberi dalle costrizioni di una società contemporanea che ci vuole sempre più vincolati ad uno schema produttivo, senza lasciar spazio agli affetti e alle cose semplici. La senilità è metafora del ritorno alla natura ed al benessere che solo le cose sincere possono regalarci.