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La riforma di Renzi è al centro dello scontro politico: questo testo ci ricorda che la Costituzione è già cambiata da tempo, sia formalmente, si pensi al pareggio del bilancio, sia materialmente, per adeguarla alle necessità del capitale finanziario. Quella trasformazione è stata possibile perché le fondamenta delle costituzioni tradizionali - la rappresentanza, i partiti, la 'mediazione" dei grandi soggetti collettivi - erano in crisi da tempo. Oggi occorre immaginare una carta costituzionale all'altezza delle nuove forme della produzione e della vita. Ma bisogna farlo nella direzione esattamente contraria a quella della riforma Renzi: ampliare la democrazia dal basso, lo spazio dei beni comuni e della cooperazione sociale, introdurre il diritto all'esistenza nelle forme di un reddito di base e di un nuovo welfare, riconoscere le differenze oltre il dominio del cittadino maschio, salariato, eterosessuale, disciplinato.