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Questo libro scrive sull'amore da un punto di vista psicoanalitico. Per lo psicoanalista l'amore è innanzitutto l'amore di transfert. Affermazione che rischia di essere un pleonasmo perchè il transfert si dà in quanto amore, e solo in quanto amore permette lo svolgersi della cura. Amore vero che si regge su un malinteso e che concede all'analista il privilegio di vederne la forma nel suo nascere e svilupparsi. Dall'esperienza clinica e dalle concezioni di Freud e di Lacan sull'amore nasce dunque il percorso di questo testo. Esso tratta del modo profondo -inconscio - di fare il legame d'amore da parte degli esseri umani. Riprendendo l'ultima formalizzazione lacaniana sull'amore l'autrice ne prevede ulteriori sviluppi utilizzando la teoria psicoanalitica, l'esperienza clinica, riferimenti letterari e filosofici. L'ipotesi del testo è che il legame amoroso, in entrambi i sessi, venga effettuato abitualmente all'insegna del "fantasma materno" che lo rende endogamico, chiuso all'Altro come soggetto e come estraneo. La posizione femminile, nella sua dimensione estatica, è prospettata come apertura a un registro di reale alterità.