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Il confronto critico con la psicoanalisi di Freud è uno dei grandi punti fermi del pensiero di Marcuse. In questo quarto volume dei suoi scritti inediti il filosofo propone la sua visione del desiderio, erotico ed estetico, come leva per la liberazione, come la principale forza che si oppone alla realtà unidimensionale del tardo-capitalismo. I saggi marcusiani che sono raccolti in questo volume si collocano all'incrocio tra psicoanalisi ed estetica. L'indagine sul carattere sovversivo del desiderio e sulle potenzialità liberatorie della dimensione estetica è svolta attraverso il confronto con psicanalisti e scrittori, con i quali Marcuse discute o polemizza in queste pagine. Vi si incontrano testi originalissimi e di diversa natura: dalle considerazioni sulla musica alle lettere scambiate con Samuel Beckett, fino alle riflessioni, in dialogo ideale con Adorno, su che senso abbia ancora la poesia dopo Auschwitz. Postfazione di Stefano Cacucci.