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"Asia Maggiore: così si designavano, nell'Occidente cristiano, e in opposizione alle regioni ben note dell'Asia Minore, i paesi remoti dell'Oriente: l'India, la Cina. La sensaziane, per quanto vaga, dell'esistenza di un'altra, o di altre civiltà, pressoché indipendenti dalla nostra, è sempre stata viva nella coscienza europea (vedi il caso esemplare del Milione) e avrebbe dovuto togliere parte della loro sicurezza alle grandi sistemazioni del pensiero occidentale. Ma l'espansione della cultura e della civiltà europee, e la sommaria appropriaziane del mondo compiuta dall'Occidente nelle forme della soggezione coloniale, mentre ponevano le basi dell'unità futura, velavano, anziché rivelare, quella profonda disparità e autonomia di sviluppo, negato (contro ogni apparenza) nella visione cosmopolitica, occidentale delle cose. Spettava alla rivoluziane socialista, come rivoluziane autonoma del popolo cinese, attuare, in forme profondamente originali, un'altra, più vera confluenza. Così, l'avvento della Cina come partner culturale e soggetto storico ci costringe a rivedere gran parte della nostra eredità, e delle categarie in cui ha trovato sistemazione" (F. Fortini, 1956).