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Non si può ridurre il comunismo all'Unione Sovietica e al suo sistema geopolitico, né la sua essenza sociale all'insieme di istituzioni burocratiche e partitiche che le si sono sovrapposte; non si può neppure restringere la sua cronologia al "secolo breve", anche se lo spettro della rivoluzione ha assunto dimensioni mondiali soprattutto a partire dal 1917. Possiamo considerare il comunismo l'ombra che ha sempre accompagnato il capitalismo, e che gli resterà a fianco quale proposta alternativa. Il comunismo è il conflitto sociale stesso, il movimento in atto, la cui forza motrice risiede nella disuguaglianza tra le classi e i grandi gruppi umani. La sua storia non può lasciare indifferente nessuno, poiché nessuno è rimasto al di fuori di essa. Fare luce su problemi tanto complessi attraverso una ricostruzione storica è il fine principale di questo volume, che restituisce la mappa dell'"assalto al cielo" dalle più antiche utopie fino all'esperienza bolscevica e alla sua crisi. Riproporre una riflessione sulla vicenda del comunismo si rivela tanto più decisivo in un tempo in cui il sistema mediatico e l'ideologia oggi dominante sono impegnati a dichiararne la morte, laddove i rischi globali generati dal capitalismo riattualizzano in forma drammatica e urgente la necessità della sua critica.