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Come lavorava l'Ariosto, una intervista al nipote di Trotsky, la cronaca di una manifestazione del '77 ("uno come me, tra di loro può essere solo uno storico, o un questurino, o uno spettro"), interventi sullo scrivere chiaro, polemiche assennate e perciò impazienti con la sinistra storica, recensioni, invettive, analisi storiche ed economiche... Ecco lo straordinario intreccio di temi e di toni di voce, che caratterizza la lunga collaborazione di Franco Fortini al quotidiano "il manifesto". L attualità più caduca e sfuggente come banco di prova per i "massimi sistemi". Idee sottili e talvolta complicate come antidoto alla arroganza ingannevole dei cosiddetti "dati di fatto". Fortini, in questo simile al prediletto Brecht, ha mostrato guanto sia importante per un poeta del nostro tempo studiare i rapporti di produzione. Questo libro costituisce il secondo di due volumi che raccolgono l'insieme degli interventi pubblicati da Franco Fortini su "il manifesto" tra il 1972 e il 1994.