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"Uno scrivere, un modo di raccontare indubbiamente fuori dal comune sentire, quello di Raffaele Polo. Non è facile trovare aggettivi per definirlo: accattivante? Evocativo? Surreale? Misteriosamente affascinante? Intrigante? Sornione? Sì, perché nel suo raccontare ha una caratteristica che molto di rado ho riscontrato nell'altrui scrivere, seppur di nomi illustri: Raffaele Polo si fa beffe delle convenzioni del tempo, dello spazio, dei luoghi comuni della mente e dello snocciolarsi della vita quotidiana. Con una scrittura fortemente evocativa, trasporta il lettore nello spazio e nel tempo; certo, lo sanno fare anche altri, ma la sua abilità è particolare: salti repentini tra presente e passato che però non recano alcun nocumento allo scorrere degli eventi. Perché per Raffaele Polo la dimensione temporale ha altre misure, e riesce a calare il lettore in una diversa visione spazio/tempo, coinvolgendolo a tal punto da rendere credibili eventi surreali". (Dalla prefazione di Dedo di Francesco)